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Istruzioni per gli autori

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INSTRUCTIONS TO AUTHORS

Linea editoriale

Il Bollettino Malacologico  è pubblicato dalla Società Italiana di Malacologia (SIM).Tutti gli articoli sono pubblicati in formato PDF/A sul sito internet della SIM a seguito di accettazione da parte del Direttore Scientifico e composizione tipografica, nonché in forma cartacea in due fascicoli per anno, più eventuali supplementi per articoli di particolare rilevanza e dimensione. Ogni articolo viene pertanto provvisto di un doi (digital object identifier) da parte della Redazione.

La pubblicazione di articoli molto lunghi deve essere preventivamente concordata con il Direttore Scientifico. La rivista pubblica tutti gli articoli senza spese per gli autori, comprese le figure a colori. Tutti gli articoli sono caricati sulla Biodiversity Heritage Library (BHL) dopo 5 anni dalla pubblicazione, diventando pertanto open access.

Sebbene vengano presi in considerazione manoscritti su tutti gli aspetti della malacologia, sono di particolare interesse quelli inerenti la tassonomia, l’ecologia e la biogeografia di molluschi sia marini che continentali, recenti e fossili, da ogni parte del mondo. L’uso dell’inglese è vivamente raccomandato. L’eventuale utilizzo della lingua italiana va considerata un’eccezione e viene autorizzata dal Direttore Scientifico a seguito di valutazione sul contenuto del manoscritto.

Tutti i manoscritti sono soggetti a revisione da parte di membri del comitato editoriale e/o revisori esterni. Gli autori sono invitati a suggerire potenziali revisori (compreso il loro indirizzo di posta elettronica), tuttavia la loro scelta nonché la valutazione finale di ammissibilità dei manoscritti è ad opera del Direttore Scientifico. I manoscritti devono seguire rigidamente le regole del Codice Internazionale di Nomenclatura Zoologica, fruibile al seguente link: https://www.iczn.org/the-code/the-code-online/, pena il rifiuto del manoscritto.

I manoscritti inviati per la pubblicazione devono essere inediti, non inviati contemporaneamente ad altre riviste, ed approvati da tutti i co-autori. Con l’invio del manoscritto, l’Autore dà automaticamente il consenso per il trattamento dei propri dati personali.

Modalità di invio dei manoscritti

L’invio dei manoscritti avviene esclusivamente per posta elettronica, all’indirizzo del Direttore Scientifico Questo indirizzo email è protetto dagli spambots.È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Il manoscritto deve consistere in un file di testo con estensione .doc, .docx, .odt o .rtf. Per il primo invio, le figure devono essere inserite nel testo in vicinanza della loro prima citazione; in questa fase, non è necessario inviare i file ad alta risoluzione delle figure.

Organizzazione del manoscritto

La prima pagina del manoscritto riporta il titolo (in grassetto con carattere Times New Roman da 14 pt), il nome e l’indirizzo dell’autore/i, completo di indirizzo di posta elettronica ed eventuale link ORCID di ogni autore. In caso di lavoro svolto da più autori è necessario indicare l’autore corrispondente, con cui il Direttore Scientifico manterrà i contatti. Il titolo deve essere informativo e conciso. Vanno evitate abbreviazioni. I nomi di rango sistematico elevato vanno riportati tra parentesi.

La seconda pagina contiene un riassunto di massimo 350 parole nella stessa lingua del testo principale, mentre il riassunto nell’altra lingua (italiano, se il manoscritto è in inglese, e viceversa) può essere più esteso. I riassunti devono riportare: una indicazione dello scopo del lavoro, le principali metodologie, i risultati comprensivi delle eventuali novità tassonomiche e nomenclaturali introdotte, nonché le conclusioni. Non vanno riportati riferimenti bibliografici. Il riassunto in italiano, se il manoscritto è in inglese, o quello in inglese se il manoscritto è in italiano riportano anche la traduzione del titolo. Dopo i riassunti, va riportato nella stessa lingua del riassunto un elenco di minimo cinque parole chiave evitando le parole già presenti nel titolo.

Il testo principale del manoscritto va organizzato in parti distinte, tipicamente: Introduzione, Materiali e metodi, Risultati, Discussione, Ringraziamenti, Bibliografia, in minuscolo, tranne la prima lettera, con carattere Times New Roman da 14 pt, grassetto. Manoscritti particolarmente brevi possono adottare una struttura semplificata. I titoli di secondo ordine sono scritti in testo normale, minuscolo. Le note a pie’ di pagina non sono ammesse. Gli Autori sono tenuti ad adottare uno stile chiaro e conciso, evitando frasi eccessivamente lunghe.È vietato l’uso di termini offensivi o discriminatori.

L’Introduzione deve descrivere il contesto scientifico nel quale si pone lo studio, terminando con una chiara indicazione dei suoi obiettivi.

I Materiali e i metodi devono descrivere in dettaglio le metodologie utilizzate al fine di rendere riproducibili i risultati dello studio. Questa sezione deve anche contenere le abbreviazioni e gli acronimi usati nel testo. Devono essere usate le unità di misura e loro abbreviazioni del Sistema Internazionale. Per le istituzioni vanno usati gli acronimi ufficiali che devono essere comunque elencati tra le abbreviazioni.

La sezione Risultati può essere chiamata Sistematica nel caso di lavori di tipo tassonomico. La Redazione provvede alla registrazione dei nuovi taxa su Zoobank nonché all’inserimento dei rispettivi codici nel manoscritto. Questa procedura non deve quindi essere condotta dall’Autore.

La Discussione deve presentare la rilevanza dei risultati nel contesto della letteratura scientifica sull’argomento, evidenziandone gli elementi di novità. Evitare contenuti speculativi. Per lavori particolarmente brevi o in altre particolari circostanze è ammessa una sezione unica di risultati e discussione.

I Ringraziamenti devono contenere i riferimenti ad eventuali finanziamenti ricevuti per lo svolgimento dello studio.

Regole generali di formattazione

Il manoscritto deve essere redatto esclusivamente in carattere Times New Roman da 12 pt, tranne dove diversamente prescritto.I nomi di generi, sottogeneri, specie e sottospecie vanno scritti in corsivo, non quelli dei taxa di rango più elevato.Il corsivo va usato anche per riportare citazioni nella lingua originale (tra virgolette).Alla loro prima citazione, i nomi delle specie e quelli dei generi devono comprendere il nome dell’autore e l’anno di pubblicazione. In ogni sezione, è possibile abbreviare i nomi dei generi dopo la prima introduzione, facendo attenzione a che non si crei confusione con generi diversi citati nel testo con la stessa iniziale. Gli intervalli vanno indicati col trattino lungo e non col meno, ad esempio per un intervallo di pagine: 3–35, non 3-35.

Laddove si elenchino dati di raccolta del materiale, è obbligatorio l’uso del formato previsto dallo European Journal of Taxonomy, ovvero: nel seguente formato, con i campi separati da punto e virgola, in questo ordine: NAZIONE • numero esemplari [ad esempio “1 ♂”]; dati geografici [ordinati dal più grande al più piccolo]; coordinate geografiche (in Gradi decimali (DD)); altitudine/profondità; data di raccolta (nel formato: dd Mmm. YYYY, per esempio “16 Jan. 1998”); collezionista (seguito da "legit"; altri dati di raccolta (ad esempio, habitat / ospite/ metodo di raccolta / “campione DNA voucher”/ etc.); Museo e numero di catalogo dove è depositato l'esemplare.

Il simbolo del punto elenco "•" segna l'inizio dei dati in un lotto. In Microsoft Word, è possibile utilizzare le seguenti scorciatoie da tastiera per ottenere un punto elenco:

per Mac: Alt + maiusc + punto

per Windows: Alt + 0149 sul tastierino numerico.

Esempio 1:

ITALY • 1 sh; Novaglie (Lecce); 39.5134°N, 18.2339°E; 20 m depth; 18 May 1989; collection CGM • 1 sh; Porto Cesareo (Lecce); 80–100 m depth; Jun 2016; collection CGM.

Esempio 2:

Si possono precedentemente dichiarare i campi utilizzati nei record e qualora il valore non fosse disponibile viene usato il valore NA (not available/non disponibile). L’esempio 1 verrebbe prospettato come segue:

ITALY • 1 sh; Novaglie (Lecce); 39.5134°N, 18.2339°E; 20 m depth; 18 May 1989; NA; collection CGM • 1 sh; Porto Cesareo (Lecce); NA; 80–100 m depth; Jun 2016; NA; collection CGM.

Per maggiori dettagli ed esempi vedere: Chester et al., 2019.EJT editorial standard for the semantic enhancement of specimen data in taxonomy literature.European Journal of Taxonomy, 586: 1–22.https://doi.org/10.5852/ejt.2019.586

I nuovi taxa devono essere citati per la prima volta quando vengono descritti, ad eccezione del riassunto. Le descrizioni originali vanno redatte preferibilmente in stile telegrafico.

L’elenco dei sinonimi dovrebbe comprendere solo i riferimenti principali, utili a garantire l’identità della specie trattata (per es., quelli relativi a materiale esaminato dall’Autore o riferimenti ben documentati in letteratura).

Nelle sinonimie riportare sempre il nome per intero (non abbreviato) dell’autore della specie e l’anno di pubblicazione. Ad es.: Capsa lacunosa Chemnitz, 1792 – Hörnes, 1859: 91, tav. 9, fig. 1a–c e non Capsa lacunosa Chemn. - Hörnes, 1859: p. 91, tav. 9, fig. 1a–c.

Esempio di gerarchia sistematica e sinonimia:

Family Cardiidae Lamarck, 1809

Subfamily Cardiinae Lamarck, 1809

Genus Procardium ter Poorten & La Perna, 2017

(type species Procardium indicum (Lamarck, 1819))

Procardium indicum (Lamarck, 1819)

(Fig. 1. A–D, Fig. 2 C)

Cardium indicum Lamarck, 1819: p. 4.

Cardium darwini Mayer, 1866

Citazioni e riferimenti bibliografici

Tutte le pubblicazioni alle quali si fa riferimento nel testo, incluse le sinonimie, devono comparire nell’elenco bibliografico finale, in ordine alfabetico.

Titoli di riviste e di libri in alfabeti diversi da quello Latino vanno traslitterati, mentre i titoli vanno tradotti in Inglese, aggiungendo una nota che indichi la lingua originale, come per esempio “[in Russo]”. Quando presente, indicare sempre nell'elenco il DOI della pubblicazione.È importante eseguire un attento controllo incrociato fra citazioni bibliografiche nel testo ed elenco bibliografico, prima di sottoporre il manoscritto.

Lo stile di formattazione delle citazioni e dei riferimenti bibliografici è il medesimo dello European Journal of Taxonomy. Si invitano gli autori ad usare software di citation management come l’open source Zotero https://www.zotero.org/ che oltre a rendere molto semplice la gestione della propria bibliografia, permettono automaticamente di assicurare la coerenza tra citazioni ed elenco dei riferimenti bibliografici, nonché la corretta formattazione.

Esempi di citazioni:

riportato da Richardson & Smith (1965)

come noto in letteratura (Ross et al. 1993; Rosenberg 1995, 1997; Michelini & Andriani 2000)

l’illustrazione originale (Torwald 1879: p. 56, tav. 2, fig. 5).

Esempi di bibliografia:

Salas C. 1996.Marine Bivalves from off the Southern Iberian Peninsula collected by the Balgim and Fauna 1 expeditions.  Haliotis  25 (1): 33100.

Grill B. & Zuschin M. 2001. Modern shallow- to deep-water bivalve death assemblages in the Red Sea – ecology and biogeography.  Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology 168: 75–96. https://doi.org/10.1016/S0031-0182(00)00250-9

Boss K.J. 1982. Mollusca.  In: Parker S.P. (ed.), Synopsis and Classification of Living Organisms. Vol. 1: 9451166. McGrow-Hill, New York.

Carter J.G., Campbell D.C. & Campbell M.R. 2000. Cladistic perspectives on early bivalve evolution.In: Harper E.M., Taylor J.D. & Crame J.A. (eds.) The Evolutionary Biology of the Bivalvia.Geological Society, London, Special Publications 177: 47–95. https://doi.org/10.1144/gsl.sp.2000.177.01.04

Vokes H.E. 1980.  Genera of the Bivalvia: a systematic and bibliographic catalogue (revised and update). Paleontological Research Institution, Ithaca.

Nofroni I., Renda W. & Vannozzi A. 2022.  Mingled in the crowd: A new Megastomia from eastern Mediterranean Sea (Gastropoda: Pyramidellidae).  Bollettino Malacologico 58 (2): 151–159.  https://doi.org/10.53559/BollMalacol.2022.16

Illustrazioni

Le figure devono essere di alta qualità, in formato elettronico (tiff oppure jpeg), con una risoluzione non più bassa di 300 dpi. Vanno preparate alle esatte dimensioni di stampa, in formato colonna singola (8,4 cm) o colonna doppia (17,2 cm). L’area di stampa massima è 17,2 × 26,5 cm. La dimensione delle figure va scelta con attenzione e buon senso, sulla base della complessità e quantità delle immagini contenute, al fine di ovviare a risultati scientificamente poco utili ed esteticamente poveri, oltre allo spreco di spazio di stampa.

Tutte le figure devono essere numerate progressivamente con numeri arabi, nello stesso ordine in cui sono citate nel testo. Nelle figure composite, le singole immagini vanno indicate con lettere maiuscole poste in alto a sinistra di ogni immagine componente la tavola, con carattere tipo Arial, con dimensione pari a 12 pt nel testo stampato. Indicazioni ed abbreviazioni sulle illustrazioni vanno in minuscolo.

Le illustrazioni vanno citate nel testo come figure, usando le abbreviazioni Fig. e Figg. come nell’esempio: Fig. 3, Fig. 6 A–F (le figure interessate sono A B C D E F) , Fig 8 A, B (le figure interessate sono solo A e B), Fig. 9 A, C (le figure interessate sono solo A e C), Figg. 5 A, 7 B, Figg. 3, 5. La citazione di illustrazioni in altri lavori vanno citati come fig. o figg. (non in grassetto).

Le immagini, montate su fondo nero o bianco, devono avere dimensioni adeguate ad un’agevole lettura, non più piccole di 4–5 cm, né eccessivamente grandi, normalmente non oltre 8 cm. Devono essere appropriatamente disposte nello spazio disponibile, in modo da evitare ampie aree vuote. Linee di scala, nere o bianche, possono essere applicate sulle illustrazioni e la loro dimensione spiegata nella didascalia. Le mappe vanno preparate in maniera semplice e con le località citate nel testo ben evidenti.

I file delle figure vanno inviati separatamente dal testo solo dopo l’accettazione definitiva del manoscritto.

Tabelle

Le tabelle vanno composte all’interno del file di testo del manoscritto, con un carattere sans-serif non più piccolo di 8–9 punti. Non utilizzare fogli di calcolo. Evitare bordi spessi e griglie eccessivamente pesanti. Le tabelle sono citate nel testo come Tab. (es.: Tab. 2, Tabb. 3–6). Le abbreviazioni vanno spiegate in didascalia o nei Materiali e metodi. In inglese bisogna scrivere Table e non Tab.

Didascalie

Le didascalie vanno riportate sotto le figure o sopra le tabelle nel manoscritto. Devono comprendere: nome ed autore della specie illustrata, origine del materiale, indicazione della dimensione delle linee di scala e la collocazione istituzionale (con numero di catalogo, laddove applicabile).

Bozze ed estratti

All’Autore verranno inviate le bozze, un’unica volta, via e-mail. Sulle bozze verranno corretti gli errori tipografici e di altro tipo. Cambiamenti più importanti verranno addebitati all’Autore. Le bozze corrette vanno restituite nel più breve tempo possibile.

Gli Autori riceveranno gratuitamente una versione elettronica (PDF/A) dell’articolo. A richiesta, possono essere acquistati estratti stampati a pagamento.


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