Salve,
qualcuno sarebbe in grado di dipanare la matassa relativa ad Arion vulgaris/lusitanicus? Vedo che la situazione viene considerata in maniera diversa a secondo del riferimento che si prende.
Grazie per il link.
Allora si conferma quello che avevo letto nel Welter-Schultes.
Mi aveva messo in difficoltà il fatto che nella check-list del sito fosse citato invece A. lusitanicus, come anche nel Kerney-Cameron.
Ciao Walter,
c'è un modo di correggere i titoli sbagliati anche nelle risposte senza doverli modificare singolarmente?
Tornando ad Arion vulgaris si può ben dire che la sistematica in questo gruppo di specie è tutt'altro che chiara nonostante siano state studiate anche geneticamente.
Le specie storiche son Arion rufus ed Arion ater del Nord Europa descritte da Lineo, la prima di colore rosso arancio e la seconda nera, considerando tutte le colorazioni intermedie esistenti potrebbe trattarsi della stessa specie.
In seguito fu descritto Arion vulgaris per la Francia meridionale mentre Arion lusitanicus è stato descritto come endemismo portoghese ma lo status reale è ancora da chiarire.
In tempi recenti si è avuta un'ibridazione tra Arion del gruppo rufus/ater con Arion vulgaris che ha generato una superspecie invasiva dotata di una grande resistenza al caldo ed al freddo ed un'altissima prolificità.
Questo ibrido ha invaso l'intera Europa compresi i paesi scandinavi ed ho avuto notizia che ha raggiunto l'Ucraina come una vera calamità.
Arion vulgaris fu distinto dal gruppo rufus/ater per differenze anatomiche dell'apparato genitale che evidentemente non si sono rivelate idonee a creare una barriera riproduttiva.
Secondo me la divisione tra le popolazioni settentrionali e meridionali sarebbe al massimo di livello sottospecifico almeno a giudicare dai risultati, in tal caso il nome più antico utilizzabile sarebbe Arion ater che fu descritto per primo nel Sistema Naturae.
Ciao Sandro,
le risposte vanno modificate singolarmente, ovviamente concordandole in area moderatori a meno che non sia proprio una tua risposta.
Purtroppo ancora gli studi non confermano quale nome utilizzare e se ci sia una divisione sottospecifica. Indubbiamente dobbiamo dare ancora tempo a chi si occupa di questo studio senza corrergli nè dietro e nè davanti.
Potremmo creare ancor più confusione nella mente di Davide.
Diciamo che al momento ci atteniamo solo a quello che è certo e domani aggiungeremo ulteriori note
credo che per correggere Pomatias elegands o Arion lusinaticus non si debba scomodare uno staff di sistematici, ci vuole solo un po' di competenza e soprattutto un po' di buon senso.